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Qu’on dise quelque chose ou qu’on ne dise rien;
J’en veux faire à ma tête». Il le fit et fit bien.
«Sono Asino, è vero, ne convengo, lo confesso;
Ma che da ora in poi mi si biasimi, mi si lodi;
Che si dica cualcosa o non si dica niente;
Voglio fare di testa mia». Lo fece e fece bene.
Cuesta risposta mi suggerisce la decisione di andare per la mia strada, ascoltando più nessuno. Così per molti anni creo lavori che sembra comprenda soltanto io. Intanto va arricchendosi il mio vocabolario in un gioco passionale con sempre nuove pa-role pescate nei dizionari; va profilandosi il mio stile; vanno sviluppandosi la mia fantasia, il mio coraggio di dire anche la mia,… Poi, rendendomi conto che in effetti le mie fatiche di-ventano sempre più ermetiche e, perciò, condannate a non essere lette, cambio parere, prendendo un’altra risoluzione: cuella di venire incontro al lettore, ma fino a un certo punto. Scrivere semplice, cuindi in modo comprensibile, non significa sacrificare il proprio pensiero, le proprie idee, i propri concetti eccetera sull’ara della banalità soltanto per compiacere chi non capirebbe comuncue. In seguito a tale ultima risoluzione elimi-no molti scritti, mentre alcuni li salvo con la speranza di rive-derli un giorno.
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